Gino De Dominicis

Gino De Dominicis

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    Gino De Dominicis (Ancona, 1947- Roma, 1998).

    Figura carismatica la cui opera si è manifestata attraverso le più diverse forme espressive, Gino De Dominicis ha affrontato temi fondamentali come la morte, l’immortalità, la fine della storia, il ruolo dell’arte e quello dell’artista. I suoi lavori costituiscono un continuo invito alla riflessione e alla contemplazione, nel tentativo ideale di arrestare l’irreversibilità del tempo attraverso la pratica artistica. Non riconoscendo valore documentario a fotografie delle proprie opere, nel corso della sua vita sceglie di non autorizzare la pubblicazione di immagini evitando anche di avallare la produzione di libri o cataloghi.
    Secondo De Dominicis, l’arte si realizza nell’assoluto dell’hic et nunc, in un tempo ulteriore rispetto all’esperienza comune e invece relativo a un evento cosmico

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    Marco Cingolani

    Marco Cingolani

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      Marco Cingolani (Como, 1961. Vive e lavora a Milano)

      Negli anni ’90 è già tra i protagonisti della scena artistica milanese, dove si era trasferito fin dal 1978. Caratteristica della sua pittura è una lavorazione dominata dal colore -soprattutto nella produzione degli anni duemila- dove le forme si sfilano e si assottigliano in favore di sensazioni ed emozioni. Tra le principali esposizioni personali in prestigiose istituzioni italiane ricordiamo: Museo Guttuso, Bagheria (2018); GAMEC, Bergamo (2016); Palazzo della Ragione, Mantova (2003); Palazzo Strozzi, Firenze (2002); MAN, Nuoro (2000). Sue opere sono state esposte anche al Musée d’Art Contemporaine di Gent (Belgio), alla Neue Galerie, Graz (Austria). Nel 2009 ha partecipato alla 53esima Biennale di Venezia.

       

       

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      Sandro Chia

      Sandro Chia

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        Sandro Chia (Firenze, 1946-)

        Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1969, si stabilisce a Roma dal 1970. I suoi primi lavori sono fortemente caratterizzati dalle ricerche concettuali allora imperanti ma ben presto trova una propria strada grazie ad un ritorno alla pittura. Questo tipo di atteggiamento, che condividerà con alcuni altri artisti come Clemente, Cucchi, Paladino e De Maria, sarà poi definito, a partire dal 1980,  come “Transavanguardia”. Ideatore e pricipale sostenitore di questo nuovo gruppo è il critico Achille Bonito Oliva.

        I suoi lavori sono stati esposti nelle gallerie internazionali più importanti e nelle sedi più prestigiose di cui riportiamo una selezione: Biennale di Parigi (1977); Biennale di San Paolo (1979); per tre volte è stato protagonista alla Biennale di Venezia (1980, 1984, 1988) . Museo Stedelijk di Amsterdam (1983); Metropolitan Museum di New York (1984);  National Galerie di Berlino (1984, 1992); Museo d’Arte Moderna di Parigi (1984); Musei di Dusseldorf (1984); Palazzo Reale di Milano (1997).

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        Maurizio Cannavacciuolo

        Maurizio Cannavacciuolo

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          Maurizio Cannavacciuolo (Napoli, 1954 – vive e lavora a Roma).

          Dalla fine degli anni ’70 ha tenuto personali in moltissime gallerie ed istituzioni pubbliche italiane ed internazionali. Tra le principali segnaliamo: Sprovieri Progetti, Londra (2006-09); Baltic Centre for Contemporary Art, Gateshead (2005); Suzy Shammah, Milano (2004); Isabella Stewart Gardner Museum, Boston (2004-2016); Museo de Arte Contemporaneo, Santiago de Chile (2003); Museu da Repubblica-Galeria Catete, Rio de Janeiro (2002); Franco Noero, Torino (2001); Galleria Cardi, Milano (2000), Gian Enzo Sperone, Roma (1993-97), Sperone Westwater, New York (1996).

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          Alighiero Boetti

          Alighiero Boetti

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            Alighiero Boetti (1940-1994) – o Alighiero e Boetti come si firma a partire dal 1971 – nasce a Torino dove esordisce nell’ambito dell’Arte Povera nel gennaio del 1967. Artista concettuale, versatile e caleidoscopico, moltiplica le tipologie di opere la cui esecuzione – in certi casi – viene delegata con regole ben precise ad altri soggetti e altre mani, assecondando il principio del ‘la necessità e il caso’. (…) Alighiero Boetti ha esposto nelle mostre più emblematiche della sua generazione, da When attitudes become form (1969) a Contemporanea (1973), da Identité italienne (1981) a The italian metamorphosis 1943-1968 (1994). E’ più volte presente alla Biennale di Venezia, con sala personale nell’edizione del 1990, un omaggio postumo nel 2001.

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            Giuseppe Bergomi

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              Giuseppe Bergomi, formatosi all’Accademia di Brera, partito come pittore, dal 1981 si dedica alla terracotta policroma e dal 1989 alle fusioni in bronzo. L’uso delle patine colorate smussa anche la solennità del bronzo, che fa sussultare le figure in una corposa dolcezza, e pare strapparle dalla gelosia del proprio struggimento.

              La sua arte risulta modernissima poiché egli si avvale di una cultura e di una modalità sepressiva, che non ha voluto tagiare i ponti con òla storia, con il passato.

              I personaggi, le figure di Bergomi sono spesso desunti dal contesto famigliare, o dai limiti contenuti dell’ esperienza biografica del suo atelier. Queste figure attraverso la sua arte appaiono connotati con i segni dell’oggi, sono persone che attraversano il nostro cammino, fermati dalla mano dello scultore in un immobile presente.

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              Alessandro Bazan

              Alessandro Bazan

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                Alessandro Bazan (Palermo, 1966. Vive e lavora a Palermo)

                E’ considerato uno degli esponenti di spicco de “La Scuola di Palermo”. Dal 1998 è docente presso l’accademia di Belle Arti di Palermo. I suoi lavori sono stati esposti in numerose gallerie italiane e in istituzioni di livello internazionale tra le quali: Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Marino (2005); Galleria d’Arte Moderna di Palermo (2012); Goethe Museum , Dusseldorf (2013); Museum Kunstpalast Erenhof, Dusseldorf (2014); Pinacoteca Comunale, Marsala (2016). 

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                Valerio Adami

                Valerio Adami

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                  Valerio Adami (Bologna, 1935. Vive e lavora tra Parigi e il Lago Maggiore)

                  La carriera artistica di Valerio Adami è segnata dall’incontro con Oscar Kokoschka nel 1951. Da quel momento si iscriverà all’Accademia di Brera a Milano. Partito da una pittura espressionista influenzata da Bacon e poi da una pittura gestuale, torna alla figurazione seguendo l’eco della Pop Art americana e in particolare di Roy Lichtenstein. Dà vita così a una sorta di racconto a fumetti fantastico e ironico dove in interni spersonalizzati si dispongono oggetti banali, assunti come simboli, anche sessuali, della modernità. Lo stile si distingue nell’uso di una materia cromatica in stesure piatte, dentro i netti contorni neri del disegno.

                  Ha esposto nei principali musei italiani ed internazionali e in alcune tra le più prestigiose gallerie italiane: Galleria l’Attico, Roma (1961); Institute of Contemporary Arts, Londra (1962), Documenta III, Kassel (1964); Museo de Bellas Artes, Caracas (1971); Kunstverein Museum, Amburgo (1973); Centre d’Arts Plastiques di Bordeaux (1976); Centre Pompidou, Parigi (1985); Palazzo Reale, Milano (1986); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid (1991);  Tel Aviv Museum of Art (1997); Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires (1998); il Museo Frissiras, Atene (2004); Biennale di Venezia (2011).

                   

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                  Carla Accardi

                  Carla Accardi

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                    Carla Accardi (Trapani, 1924- Roma 2014)

                    Accardi is considered one of the most influential abstract painters of the twentieth century. Recent exhibitions dedicated to her work include those at: Museo del Novecento, Milano (2020); MUSMA, Matera (2013); Moscow Museum of Modern Art, Moscow (2008); MACRO, Rome (2004); Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Paris (2002); MoMA PS1, New York (2001). Her work has been shown in numerous group exhibition in prestigious institutions such as: Fondazione Prada, Milan; MAXXI, Rome; Centre Pompidou, Paris; Palazzo Grassi, Venice; MoMA PS1, New York; MoCA, Los Angeles; Peggy Guggenheim Collection, Venice; The Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Castello di Rivoli, Rivoli; Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rome. She took part in Venice Biennale on several occasions (1948, 1964, 1976, 1978, 1993). Works by Accardi are part of major museum collections such as the Solomon R. Guggenheim Museum, New York; MoMA, New York; Centre George Pompidou, Paris; MACRO, Rome; Museion, Bolzano; the Peggy Guggenheim Collection, Venice.

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